J.H.Newman

Cardinale, filosofo e teologo (1801-1890)

La sua famiglia e l'educazione giovanile.

John Henry Newman, primo di 6 fratelli, è nato a Londra, Inghilterra, il 21 febbraio 1801.
Il padre, John, era un banchiere e la madre, Jemina Foundrinier, discendeva da ugonotti emigrati dalla Francia dopo la revoca dell'Editto di Nantes. E' stata anche asserito che il cognome veniva una volta scritto Newmann e che molti Ebrei, inglesi e no, vi erano nati. Tuttavia non ci sono prove documentali che confermino di questa ascendenza ebraica. Le origini francesi da parte materne sono fuori dubbio.

A 7 anni, nel 1808, entrò nella scuola di Ealing (in quei tempi fuori Londra), dove ricevette una educazione elevata e manifestò la sua notevole intelligenza.. A seguito del fallimento della banca del padre, era il 1816, anno che fu anche l'ultimo anno della sua permanenza nella scuole di Ealing, ebbe ciò che più tardi egli stesso chiamò "conversione". Sotto l'influsso di Walter Maser, pastore calvinista, maturò una fede, che era orientata dai principi protestanti, e la convinzione, che il Papa fosse l'anticristo.

Gli studi accademici e l'impegno come pastore ed educatore

Nel 1817 entrò nel Trinity College di Oxford, dove ottenne il titolo accademico di "Bachelor of Arts". Nel 1822 fu eletto "fellow" dell'Oriel College. Dove sviluppò un'amicizia con Edward Bouverie Pusey. Il 13 giugno 1824 fu ordinato diacono nella Chiesa Anglicana e divenne coadiutore della parrocchia di St. Clement ad Oxford. Nel 19825 aiutò Richard Whatley a St. Albans Hall e il 29 maggio di questo stesso anno venne ordinato sacerdote anglicano.

Dal 1826 al 1832, in qualità di "Tutor" nell'Oriel College, si occupò della formazione culturale di molti studenti universitari e fu in stretto contatto con Pusey, John Keble e Hurrel Froude. Nel frattempo, il 14 marzo 1828, fu nominato parroco (vicar) della parrocchia universitaria di St Mary, dove - fino al 1843 - svolse una intensa attività pastorale, soprattutto mediante la predicazione che riscosse molti consensi.
Nel 1832 accompagnò Froude in un lungo viaggio nell'Europa meridionale, visitando Roma, Malta, Corfù e la Scilia. In questo viaggio incontrò per la prima volta, nel Collegio Inglese di Roma, Nicholas Wiseman, che diventerà Arcivescovo Cattolico di Westminster. Scrisse il poema che sarà poi pubblicato (nel 1834) con il titolo di "Lyra Apostolica" ed anche il poemetto "Lead, Kindly, Light", dove esprime la sua fiducia nella Provvidenza, che lo avrebbe guidato nella realizzazione di una particolare missione.

Impegno per la verità e conversione al cattolicesimo

Tornato in Inghilterra, ad Oxford, poté ascoltare, era il 14 luglio 1833, il discorso di John Keble "National Apostasy", sermone che segnò il sorgere dell'Oxford Movement, di cui Newman divenne la figura più rappresentativa: un gruppo di giovani studiosi elaborò il progetto di combattere il liberalismo teologico, vale a dire quella particolare tendenza a sottovalutare i diritti della fede di fronte alle esigenze della ragione,, che si era espressa nella corrente della "Evidential School".

Dal 1833 al 1841 Newman, Froude, Keble, Pusey e William Palmer pubblicarono "Tracts for the Times". Dei 90 saggi pubblicati Newman ne scrisse 26, incluso l'ultimo il "Tract 90", nel quale egli cercò di interpretare i 39 articoli della Chiesa Anglicano in un'ottica cattolica. Ciò gli valse la condanna da parte dell'"Hebdomadal Board" dell'Università di Oxford e venne sconfessato da 42 vescovi anglicani. Il Newman rinunciò alla parrocchia universitaria di St. Mary e il 9 aprile 1842 si ritirò con alcuni amici a Littlemore, dove, lavorando alla stesura del celebre "Essay on development of christian Doctrine" (Londra 1845), maturò la sua conversione alla Chiesa Cattolica, che mediante il Ven. Domenico della Madre di Dio, C.P., lo accolse insieme ad altri suoi seguaci il 9 ottobre 1845. In questo libro il Newman utilizza la solida conoscenza della patristica acquisita in anni di intenso ed appassionato studio, di cui furono frutto opere come "The Arians of the Fourth Centuries" (Londra 1833), la traduzione dei "Selected Treatises of St. Athanasius" (Londra 1841-1844).
Nel 1846 Sua Eccellenza Mons. Wieseman lo mandò a Roma, nel Collegio di Propaganda Fide, per completare la sua conoscenza del cattolicesimo e dove il 26 maggio 1847 ricevette l'ordinazione sacerdotale e ricevette la laurea in teologia da Papa Pio IX. Nel periodo natalizio del 1847 Newman tornò in Inghilterra.

Il 2 febbraio 1848, confortato dall'incoraggiamento di Papa Pio IX fondò l'Oratorio di San Filippo Neri in Inghilterra. La prima casa fu a Maryvale, cui seguirono quella di Birmingham, di Londra e, infine, quella di Edgbaston, dove abitò il rimanente della sua vita, eccetto il periodo (1854-58) passato come Rettore dell'Università Cattolica di Dublino, incarico che aveva assunto su richiesta del Vescovi Irlandesi. E' di questo periodo "The Idea of a University" (Londra 1852), dove delinea quale formazione intellettuale, morale e religiosa debba essere data da una Università, e la riassume nell'espressione "spirito filosofico", cioè spirito di equilibrio e di saggezza, che tende a comprendere l'insieme delle conoscenza umane, discernendone i limiti ed i rapporti.

Difficoltà incontrate a causa del suo impegno per la verità

Purtroppo, gli anni dopo la sua conversione al cattolicesimo, furono per Newman pieni di molte contrarietà, insuccessi ed incomprensioni. Tutte le iniziative, che intraprese (l'Università Cattolica di Dublino, la traduzione in inglese della Bibbia, la direzione della rivista "The Rambler", la fondazione di un Oratoria ad Oxford per gli universitari cattolici) ebbero esiti fallimentari, perché era combattuto da quella corrente, che riuscire a far credere che Newman era un uomo dannoso per il Cattolicesimo inglese. Si era, fra l'altro in un periodo molto delicato, perché il Sommo Pontefice Pio IX autorizzò la restaurazione della Gerarchia Cattolica in Inghilterra. Questa decisione provocò un'ampia reazione antipapista in tutto il Paese. Per parte sua, Newman cercò di contrastare questa ondata negativa con una serie di lettere a giornali britannici, firmandosi con lo pseudonimo di Catholicus.

Riconoscimento della sincerità e del valore del suo lavoro per la verità

Anche se profondamente segnato dall'accanimento contro di lui, Newman rimase fedele alla Chiesa e continuò il suo lavoro in difesa della verità con numerosi scritti che gli valsero la simpatia degli anglicani e l'ammirazione degli avversati di parte cattolica. Egli si difese dalle accuse illustrando la sua attività con la brochure "Mr Kingsley and Dr. Newman: a Correspondence on the Question whether Dr. Newman teaches that Truth is no Virtue" e la sua autobiografia spirituale "Apologia pro vita sua". Nel 1870, in "An essay in aid of a Grammar of Assent", affrontò il sempre attuale tema di "fede e ragione". In questo che è il suo capolavoro filosofico e teologico il Newman si rifà alla distinzione già illustrata in un'opera giovanile i "Fifteen Sermons Preached before the University of Oxford"" (Londra 1843) tra pensiero spontaneo o implicito e pensiero riflesso o esplicito, costruendovi sopra una elaborazione ben articolata e complessa circa i temi della certezza, dell'assenso, della probabilità, dell'inferenza e della fede.

Al tempo del Concilio Vaticano I (1869-70), Newman, diversamente dal suo amico Manning, si oppose alla stesura di un documento relativo alla infallibilità pontificia. Non è che egli si opponesse al concetto, ma era del parere che vi volesse ancora del tempo perché tale dottrina venisse codificata. Non appena essa fu proclamata dogma di fede, fu subito attaccata dagli Anglicani. Allora Newman scrisse una efficace difese di questo dogma, accrescendo il suo prestigio tra i Cattolici Inglesi e anche a Roma. Nel 1873, pubblicò "The Idea of a University defined", una raccolta di sue lezioni sull'educazione, che egli aveva scritto nei due anni precedenti. Nel 1878, il Trinity College di Oxford lo elesse come suo "first honorary fellow". Il 12 maggio 1879, su istanza di Sua Eccellenza Mons. William Ullathorne, Newman fu creato Cardinale da Papa Leone XIII, che in tal modo gli riconobbe "genio e dottrina". Il neo Cardinale scelse come motto "cor ad cor loquitur", perché egli non pretese mai di fare qualcosa di grande che fosse ammirato dagli altri, ma di comunicare con la semplicità e la cordialità dell'amico quanto era richiesto dal principio: "prima di tutto la santità"

Così negli ultimi anni della sua vita vide dissiparsi le ombre contro di lui. Egli, nella sua umiltà e in tutta sincerità, si dichiarò servo inutile, ma i lunghi anni di studio e di produzione intellettuale gli consentirono di avere tra mano un materiale vastissimo e profondo, che pubblicò a Londra tra il 1870 ed il 1879, per il quale ha il diritto di occupare un posto rilevante nella cultura cristiana.

Dopo alcuni anni di crescente debolezza, celebrò la sua ultima Messa il giorno di Natale del 1889 e morì a Edgbaston l'11 agosto 1890. Per sua volontà sulla tomba fu incisa la frase: "Ex umbris et imaginibus in veritatem".

Mons. Francesco Follo